Il Grignolino, il “non Barolo”, prende posto a tavola
[…]
“Il Grignolino mi stupisce per due motivi. In primo luogo, è un’ulteriore prova della folle diversità del Piemonte. Più i produttori di vino e i ricercatori scavano nei vecchi vigneti, più sembra che ne trovino. La regione continua a dare. In secondo luogo, il Grignolino è un’uva particolarmente intrigante. Chiudendo gli occhi ci si può chiedere: “Cosa sto bevendo? Un rosso? Un bianco? O qualcos’altro?
Ho assaggiato diverse annate che avevano il colore del succo di mirtillo, gli aromi di fiori bianchi e frutta rossa, e tannini stretti e piacevoli che scendevano al centro della lingua con un finale leggermente astringente. È un ottimo vino da pasto.”
[…]
Trovi questo fantastico articolo di Robert Camuto che racconta la storia del nostro grignolino al seguente link